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Lectisternium: uomini e Dèi a banchetto
Lectisternium è un termine che deriva da lectum sternere e designa la pratica romana di allestire dei letti sui quali le divinità erano invitate a partecipare a banchetti (1). Sono noti anche sellisternia o solisternia [Serv. Aen. XII, 199; Tac. Ann. XV, 44; Tert. Ad. Nat. I, 10, 20; CIL VI, 877 (p 3070, 3824, 4302, 4351, 4367) = CIL VI, 32323 = CIL VI, 32324 = ILS 5050 (p 184) = AE 1892, 1 = AE 2003, 146; CIL VI, 32329] (37 – 47), durante i quali le immagini di divinità femminili erano adagiate non già su letti, ma su sedie (sella o solia [Fest. 298]), in conformità all’antica usanza romana, secondo cui le donne partecipavano ai banchetti, non sdraiate sui triclinia, ma sedute su sedie [Isid. Orig. XX, 11, 9; 55]; sellisternia erano dedicati in particolare a Juno e Minerva durante l’epulum Jovis e a Juno e Diana durante i Ludi Saeculares.
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Sulla Natura degli Dei
Argomento ampiamente trattato da molti maggiori dei filosofi antichi, nelle epoche diverse idee e filosofie sono state in pieno contrasto le une con le altre a proposito della domanda “che cos’è una divinità?”.
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Saturnalia, Sol Indiges e Dies Natalis Solis Invicti
Una delle feste principali nel mondo romano, i Saturnalia, erano celebrate tra il 17 ed il 23 dicembre seguito immediatamente dal Dies Natalis Solis Invicti e preceduto dalla festa del Sol Indiges. Due feste queste strettamente legate tra loro sia in termini temporali che in termini concettuali.
Innanzi tutto bisogna sottolineare, al contrario di quanto più volte sottolineato sensazionalmente da diverse pubblicazioni recenti, i Saturnalia non erano il Natale della Roma antica, anzi! Se proprio i Saturnalia erano l’esatto opposto.
A meno di voler ignorare l’aspetto sacrale del Natale e guardare solo quello legato a decorazioni e regali.
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Senatus Consultum de Bacchanalibus
TRADUZIONE ITALIANA
I consoli Q.Marcio, figlio di Lucio e S.Postumio, figlio di Lucio, consultarono il Senato alle none di ottobre [7 ottobre] nel Tempio di Bellona. M.Claudio, figlio di Marco, L.Valerio figlio di Publio e Q.Minucio figlio di Gaio, controllarono la scrittura.
Riguardo i Baccanalia, coloro che gli sono alleati, consigliarono che era necessario approvare questo editto:
La Devotio di Decio Mure
Seguono gli atti della conferenza di Emanuele Viotti del 31 luglio 2016 all’evento Battaglia di Sentinum di Ad Pugnam Parati.
CONTESTO
L’ultima delle grandi battaglia della Terza Guerra Sannitica (298-290ac), che vedeva contrapporsi da un lato i romani con i pochi alleati italici rimastigli fedeli, e dall’altro invece i Sanniti che alleatisi con i Galli e gli Etruschi si radunarono nei pressi di Sentino nel 295ac. Continua la lettura di La Devotio di Decio Mure
Rito Romano XIV: per le Nonae
Abbiamo già visto in un precedente articolo che le nonae non sono dedicate a nessuna divinità in particolare, eppure erano una festività.
Si ricordi che sono considerate il genetliaco di Numa Pompilio, del quale -ne mito- era noto essere nato alle nonae ma nessuno sa di quale mese, per questa ragione ognuna di esse divenne momento per ricordarlo.
Proprio in virtù di tale memoria, in età repubblicana, venne posto il divieto di avere il giorno di mercato alle nonae, poiché si temeva che un grande afflusso di persone in un giorno dedicato ad un re molto amato, potesse scatenare una rivolta filomonarchica.
Le leggi delle XII tavole
Le Leggi delle XII Tavole sono la prima raccolta di testi giuridici religiosi che risalgono alla Roma più antica.
Siamo nel Vsec aev, ed il patriziato compiva sulla plebe ripetuti soprusi, poiché era unico detentore delle norme legislative che erano su base orale, e venivano portate avanti per consuetudine. Stremato da tutto questo, il Tribuno della Plebe Gaio Terenzio Arsa, portò davanti al Senato la proposta di mettere per iscritto le leggi, e che fossero uguali per tutti, siamo nel 462aev. Continua la lettura di Le leggi delle XII tavole
Gli Ex Voto
Pratica comune a tutte le popolazioni del globo è una tipologia di offerta votiva definita ex voto.
Il termine ex voto deriva dalla locuzione latina ex voto suscepto ovvero “secondo la promessa fatta”, utilizzato in ambito cristiano come formula incisa sulle offerte votive lasciate alle divinità di questi come ringraziamento per un favore ricevuto.
Rito Romano IV: struttura delle formule
Nel Rito Romano, nelle fonti arrivateci dove sono presenti chiari esempi di rito (Catone, De Agri Cultura e Ovidio, Fasti) troviamo che le formule sono strutturate alla stessa maniera.
Diversamente dall’Inno (comunque utilizzabile) queste formule rituali prevedono una richiesta netta e precisa di un qualcosa senza decantare la divinità.
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