QUISQUE SUOS PATIMUR MANES
Caratteristico della religione romana è il culto degli Dèi Mani, ovvero genericamente le anime dei defunti ma in realtà l’idea stessa era così congiunta con quella del mondo infero che la parola di per sé significò la vita dell’aldilà. Noto è il verso di Virgilio nel VI libro dell’Eneide “ Quisque suos patimur Manes”, in cui secondo l’interpretazione più antica di Servio , i Manes sono le pene del mondo infero.