Calendari Romani I: Romolo

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Nella lunga storia della Roma antica non vi è sempre stato un unico calendario, l’evoluzione culturale e sociale dell’Urbe attraverso i secoli ha condotto ad un processo di cambiamenti in ambito calendariale tali per cui partendo da un approssimato calendario lunare, si è giunti ad un calendario solare estremamente simile al calendario Gregoriano in uso oggi da noi.

Hisce ominibus, Catilina

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<Con questi presagi, Catilina, per la salvezza suprema dello Stato, perché tu e coloro che si sono legati a te in ogni crimine e omicidio andiate incontro alla morte più orrenda, parti per la tua guerra empia e nefasta! Tu, Giove, il cui culto fu istituito da Romolo con gli stessi auspici con cui fondò Roma, tu che a ragione sei chiamato protettore di questa città e dell’impero, difendi da questo individuo e dai suoi complici i templi tuoi e degli altri dèi, le case e le mura della città, la vita e i beni di tutti i cittadini! Continua la lettura di Hisce ominibus, Catilina

Rito Romano I: accostarsi al rito

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Non si può definire “semplice” la rituaria romana, essa comprende numerose conoscenze teoriche e pratiche che si vedono necessarie per poter eseguire un rito.
Questo gran numero di norme sono fortunatamente fatte salve da un nutrito numero di fonti, diversamente da quello che avviene per altre realtà pagane.
In questa serie di articoli sul Rito Romano cercheremo di dare delle indicazioni precise e puntuali (dove possibile) su come compiere un rito, in modo tale da dare a tutti la possibilità di farlo.
L’ordine per argomento seguirà lo stesso del rito vero e proprio.

 

Arbores Felices et Infelices

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Nei libri dei pontefici gli alberi erano divisi in due gruppi: arbores felices e arbores infelices.

 La felicitas è stata interpretata semplicemente come l’essere portatori di frutto (seguendo Plinio, vedi oltre), fecondi[Serv. Georg. I, 154], tuttavia, se consideriamo che felix poteva essere anche un condottiero vittorioso e che nontutti gli arbores felices sono piante che danno frutti, capiamo che questa accezione è limitativa. Continua la lettura di Arbores Felices et Infelices

Riguardo Ottaviano, nel bene e nel male

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<21 Sottomise, vuoi personalmente, vuoi con imprese fortunate, la Cantabria, l’Aquitania, la Pannonia, la Dalmazia, con tutto l’Illirico, e inoltre la Retia, i paesi dei Vindelici e dei Salassi, popolazioni delle Alpi. Pose fine alle incursioni dei Daci, uccidendo tre loro capi, insieme con un gran numero di soldati Respinse i Germani al di là dell’Elba, ad eccezione degli Svevi e dei Sigambri che fecero atto di sottomissione e, trasportati in Gallia, furono sistemati sui territori vicini al Reno. Continua la lettura di Riguardo Ottaviano, nel bene e nel male

Paganesimo tra Magia, Spiritualità e Teologia

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Nel mentre che procediamo a discorrere di quali siano le caratteristiche del Culto Romano, come venisse praticato in antichità, e pertanto con grande apporto di fonti, sembra giunto il momento di scrivere due righe molto più discorsive del solito per quanto concerne il mondo pagano in generale.

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Praeterea ex eodem libro Catonis

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<[V] Inoltre dallo stesso libro di Catone ricordiamo qua e là e sparpagliatamente anche queste parole: “Era costume – dice- vestirsi semplicemente nel foro, in casa quanto era sufficiente. Pagavano più costosamente i cavalli che i cuochi. Non c’era il pregio dell’arte poetica. Se qualcuno si applicava in questa cosa o si dedicava ai banchetti, era detto “parassita”. [VI] Anche in quello stesso libro c’è quella frase di famosa verità: “Infatti la vita umana – dice- è quasi come il ferro. Continua la lettura di Praeterea ex eodem libro Catonis

Torte e dolci nella Tradizione Romana II

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Moretum: chiamato anche herbosus [Ov. Fast. IV, 366; Cato Agr. LIV] o moretarium [Ter. Phorm. II, 2, 4], era una preparazione a base di erbe di campo (verdi o secche [Col. R. R. XII, 57, 4]), formaggio, olio, che poteva contenere anche aglio [Donat. Ad Ter. Phorm. II, 2, 4] e aceto e costituiva uno dei cibi più comuni tra i contadini, poiché preparato con quello che gli orti offrivano nelle differenti stagioni; tuttavia ne troviamo anche versioni più elaborate con ingredienti pregiati ed esotici. 

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