Il conflitto tra gli ordini e la gens Decia

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Atti della conferenza “Da Plebei a Patrizi, vite dei Deci” tenuta il 29/07/18 in occasione della rievocazione Sentinum: Battaglia delle Nazioni.

 

Lo scopo di questo testo vuole essere quello di addentrarsi nel conflitto tra Patrizi e Plebei, cercando di narrate in parallelo due storie: una è quella canonica di come si è evoluto lo Stato Romano a partire dalla cacciata dei Tarquini fino alla fine del conflitto tra Patrizi e Plebei; l’altra, il sorgere di una gens Plebea le sue lotte, il suo culmine, fino alla sua sparizione. Continua la lettura di Il conflitto tra gli ordini e la gens Decia

Lettera di nomina dell’ultimo Console di Roma

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<Re Alarico a Decio Paolino, Uomo Chiarissimo e Console (533dc)

Gli assenti dalla nostra Corte non hanno bisogno di temere di essere trascurati nella distribuzione degli onori, specialmente quando nascono da una stirpe illustre, come la progenie del Senato. Nella tua famiglia, Roma riconosce i discendenti dei suoi antichi eroi, i Decii, i quali, in una grande crisi, hanno salvato il loro paese da soli.

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M. Decio discorso contro Coriolano

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<Poiché, oh popolo, i patrizi hanno assoluto Marcio dalle parole dette in Senato, e dai fatti violenti e superbi che le seguirono: nè vi hanno lasciato mezzi con cui accusarlo; udite, non le parole, no, ma l’egregia cosa che questo valentuomo vi preparava; uditene l’orgoglio , il carattere soverchiante, e conoscete qual vostra legge egli, privatissimo uomo, violasse.

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Il giuramento di Lucio Giunio Bruto

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<Bruto, mentre essi erano in preda al cordoglio, brandendo innanzi a sé il coltello grondante di sangue che aveva estratto dalla ferita di Lucrezia, esclamò

“Per questo sangue, purissimo prima del regio oltraggio, io giuro, e chiamo voi a testimoni, o Dèi, che da questo istante perseguiterò Lucio Tarquinio Superbo, Continua la lettura di Il giuramento di Lucio Giunio Bruto

Culti domestici nel Veneto Romano

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La religiosità antica era fortemente vissuta nell’ambiente domestico, costituita da piccoli gesti quotidiani spontanei e semplici (non per questo semplicistici), che non hanno lasciato tracce di materiali e non sempre erano supportati da concrete rappresentazioni. Di certo si sa attraverso prove epigrafico-archeologiche che i Veneti Antichi praticavano una forma di culto privato simile alle tradizioni italiche ed indoeuropee.

Al rituale di fondazione della propria abitazione si soleva seppellire sotto all’alare domestico (il focolare centrale della casa) situle in miniatura, offerte di primizie, rocchetti e pesi da telaio, oggetti domestici, libagioni di vino e latte per consacrare agli Dei con un atto di fondazione il proprio spazio abitativo.

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