Pratica comune a tutte le popolazioni del globo è una tipologia di offerta votiva definita ex voto.
Il termine ex voto deriva dalla locuzione latina ex voto suscepto ovvero “secondo la promessa fatta”, utilizzato in ambito cristiano come formula incisa sulle offerte votive lasciate alle divinità di questi come ringraziamento per un favore ricevuto.
Archivio mensile:Maggio 2016
L’animo tranquillo si prepara alle difficoltà
<[1] È dicembre: la città è più che mai in fermento. È stata data ufficialmente via libera alla sfrenatezza; tutto risuona di grandi preparativi, come se ci fosse differenza tra i Saturnalia e i giorni di lavoro; invece non ce n’é nessuna, tanto che non mi sembra abbia sbagliato chi ha detto che una vola dicembre durava un mese, ora, invece, dura tutto l’anno.
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Rito Romano XII: rito base
Alla luce delle considerazioni fatte fino ad ora, ci sembra lecito avviare la conclusione di quest’insieme di articoli portando una serie di proposte di adattamenti dei riti visti che possono essere maggiormente utili nella vita quotidiana.
Ribadiamo che oltre a quanto detto in questa sede esistono altri riti riportati in modo frammentario (non completo come Catone) da altre fonti. I pochi esempi di riti integri invece sono molto diversi e inerenti a specifiche festività risultando casi eccezionali non essendo coerenti con la maggioranza delle fonti (ad esempio il rito per il Lemuria di Ovidio).
Lege Naturae
Rito Romano XI: lustratio e piaculo
Il rito di purificazione dei campi è l’ultimo dei riti riportati da Catone nel De Agri Cultura che affrontiamo in questa sede. Esso è rilevante prima di tutto per la precisione che usa nelle indicazioni e nelle richieste. Secondo motivo d’interesse è che una parte del rito viene affidata a Manio, il quale deve portare l’offerta intorno al campo.
Si a se aberrarent!
<O quam benecum quibusdam ageretur, si a se aberrarent! Nunc premunt se ipsi, sollicitant, corrumpunt, territant. Quid prodest mare traicere et urbes mutare? Si visista quibus urgueris effugere, non aliubi sis oportet sed alius.>
<Oh quanto farebbe bene a certe persone allontanarsi da se stesse! Ora si opprimono, ora si tormentano, si rovinano, si spaventano da sole. A cosa serve attraversare il mare e cambiare città? Se vuoi sottrarti a queste cose che ti angosciano, non devi essere altrove, ma essere un altro>
Seneca, Epistole a Lucilio 104.8
Rito Romano X: offerta al Genius Loci
Presa visione dell’apertura rituale passiamo adesso ad un semplice rito di offerta al genio del luogo. Catone propone questo rito per diradare un bosco facendo differenza tra il rito per coltivare quel terreno oppure no, questo elemento è particolarmente interessante in quanto sottolinea che quel tratto di terreno interessato non soltanto viene privato degli alberi, ma anche che cambia destinazione d’uso. Questo ci informa ancora una volta su quanto la sacralità impregnasse il quotidiano, e quanto fosse fondamentale ingraziarsi le divinità di un bosco (luogo misterioso ed impenetrabile, dominato da divinità proprie) prima di violarlo.
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Romulus dixit
<“nil opus est” dixit “certamine” Romulus “ullo: magna fides avium est, experiamur aves”>
<Romolo disse “non c’è bisogno di alcuna contesa, v’è grande fede nel volo degli uccelli; decidiamo osservandoli”
Ovidio Fasti IV, 813
Rito Romano IX: apertura rituale
Come primo esempio di rito abbiamo preso quello di Catone da compiersi prima d’iniziare mietitura (De Agri Cultura 134 [CXLIII]), in quanto sono presenti anche le formule per le offerte a Giano e Giove.
Per una più facile comprensione sarà scritto in grassetto la formula rituale mentre in carattere normale il testo, seguirà la traduzione. Per un adeguamento di questo rito alle proprie necessità, verranno messi in evidenza gli elementi da modificare con una spiegazione finale, questo vi permetterà -pur non conoscendo il latino- di adattare questo rito.
Patri de liberis consulatus imposuit
<[…] la carica di console costrinse il padre al compito ingrato di infliggere la condanna ai propri figli; infatti, mentre proprio Bruto avrebbe dovuto essere la persona esentata dall’assistere al loro supplizio, la fatalità della sorte lo designò invece come esecutore ultimo della pena. Continua la lettura di Patri de liberis consulatus imposuit