Forse perché, come riferiscono alcuni autori (Anonimo, Origo Gentis Romanae 5; Plutarco, Questioni Romane 56) la ninfa Nicostrata chiamata anche Carmenta, madre di Evandro il cui padre era Mercurio, era una grande conoscitrice delle lettere, e sapeva prevedere il futuro. Continua la lettura di Perché la ninfa Carmenta ha questo nome?
Archivio mensile:Luglio 2016
non tam ipsam a carmine Carmentam
<[1] Dunque sotto il regno di Fauno, circa sessant’anni prima dell’arrivo di Enea in Italia, l’arcade Evandro, figlio di Mercurio e della nonfa Carmenta, giunse nel medesimo luogo insieme con la madre. Continua la lettura di non tam ipsam a carmine Carmentam
Discorso Furio Camillo 3/3
Ma alla fine? Se per dolo o per caso si sviluppasse a Veio un incendio, e le fiamme alimentate dal vento, come può accadere, divorassero gran parte della città, andremmo in cerca di Fidene o di Gabi o di qualche altra città dove trasferirci? Così debole è dunque il legame col suolo della patria, con questa terra che chiamiamo madre? L’amor di patria dipende per noi dai fabbricati e dalle travi?
Discorso Furio Camillo parte 2/3
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E’ vero, direte, ma d’astra parte è chiaro che qui tutto è contaminato, e non esiste alcun sacrificio espiatorio che valga a purificarlo; è la realtà stessa che ci costringe ad abbandonare una città devastata dagli incendi e dalle rovine, e ad emigrare a Veio, dove tutto è intatto, senza dover gravare la plebe, povera di mezzi, dal peso della ricostruzione.
Discorso di Furio Camillo parte 1/3
<Mi riescono talmente amare, o Quiriti, le contese coi tribuni della plebe che, finché vissi ad Ardea, non ebbi altro conforto nel mio tristissimo esilio, se non quello di star lontano da tali lotte, e proprio per questo motivo non sarei mai ritornato, neppure se mi aveste richiamato mille volte per decreto del Senato e per volere del popolo.