Archivi categoria: Rito Romano

nuovo libro – “La Via Romana gli Dèi” di E. Viotti

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Siamo molto orgogliosi di annunciare l’uscita del libro “La Via Romana agli Dèi” di Emanuele Viotti (fondatore di Ad Maiora Vertite), edito da Armenia.
“La Via Romana agli Dèi: la storia, i miti, le fondamenta e i riti della religione romana oggi” è il risultato di oltre quindici anni di studio sulla religione romana, nel rispetto dello stesso approccio che l’autore ha dato a Ad Maiora Vertite.

Rito Romano Zero: da dove iniziare

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Mi è parso utile, a seguito dei numerosi messaggi arrivati sulla pagina, scrivere un articolo su come iniziare la pratica del Culto Romano.
Infatti iniziare bene è sempre meglio che correggere poi.

Partiamo dal presupposto che abbiate già deciso di avvicinarvi al Culto Romano, che non abbiate grossi dubbi a riguardo, e che sia stata una scelta ponderata prodotta da un lungo periodo di analisi e riflessione.
Noi certo non siamo qui a vendere la bontà del Culto Romano a dispetto di altri culti o pratiche, perciò se cercate risposte alla domanda “perché dovrei avvicinarmi a questo culto?” non troverete la risposta in questo articolo, né la troverete da nessun altra parte. Se non avete trovato una buona ragione per conto vostro, evidentemente non è il momento. Continua la lettura di Rito Romano Zero: da dove iniziare

Rito Romano XVIII: Lemuria 9-11-13 maggio

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Il rito per i Lemuria è un oscuro ed antichissimo rito che serviva per scacciare i defunti in questio periodo durante il quale ritornavano nel mondo dei vivi

La festa dei Lemuria ha origini dal tempo di Romolo, infatti dopo aver ucciso Remo il fantasma di questo continuava a comparirgli insanguinato e orribile innanzi, e lo tormentava. In fine comparì anche ai suoi genitori adottivi, Faustolo ed Acca, e con queste parole li pregò: Continua la lettura di Rito Romano XVIII: Lemuria 9-11-13 maggio

Rito Romano XVII: una proposta per la purificazione della casa

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Mantenere una casa purificata è una cosa molto importante, essa è prima di tutto un luogo sacro, e come tale va mantenuta casta e priva di ogni influenza negativa.
Abbiamo trattato già nell’articolo sulle larvae  degli effetti negativi che il mantenimento di un luogo impuro possono avere su una persona.
Pertanto è buona abitudine fare regolarmente riti di purificazione della propria abitazione.

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Suppellettili sacre

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Le fonti riportano anche la descrizione di alcuni vasi e suppellettili usati durante i riti sacri, la maggior parteservivano per le libagioni di vino, prova della sua grande importanza in ambito religioso. In generale tutti glistrumenti usati in un sacrificio dovevano essere purificati, troviamo ad esempio vasa pura [Plaut. Amph. 1126.Capt. 861] e in Ovidio vediamo un mercante prelevare acqua lustrale con un urna purificata attrvaerso suffimenta(suffitta urna) [Ov. Fast. V, 675 676]. Era anche usanza cingerli con corone o vittae [Verg. Aen. I, 724; Serv. adloc.]. Secondo gli autori di età imperiale, in epoca arcaica i Romani usavano solo supellettili di terracotta e, inomaggio a questa tradizione, ancora alla loro epoca le supellettili sacre erano in terracotta [Plin. Nat. Hist. XXXV,46, 158; Val. Max. IV, 4, 11; Apul. Apol. XVIII; Dion. H. II, 23]

 

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Rito Romano XV: per le Idi

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Proseguiamo le nostre proposte di ricostruzioni rituali con il rito delle Idi, ribadiamo che è necessario per l’uso e la comprensione di questo rito (come di tutti i riti riportati in esempio) aver letto, assimilato, e fatto propri, tutti (TUTTI) i precedenti articoli della serie Rito Romano. Chiunque non abbia preso visione dei precedenti articoli, ed intenda fare uso di questi riti, è invitato a farlo.

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Rito Romano XIV: per le Nonae

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Abbiamo già visto in un precedente articolo che le nonae non sono dedicate a nessuna divinità in particolare, eppure erano una festività.
Si ricordi che sono considerate il genetliaco di Numa Pompilio, del quale -ne mito- era noto essere nato alle nonae ma nessuno sa di quale mese, per questa ragione ognuna di esse divenne momento per ricordarlo.
Proprio in virtù di tale memoria, in età repubblicana, venne posto il divieto di avere il giorno di mercato alle nonae, poiché si temeva che un grande afflusso di persone in un giorno dedicato ad un re molto amato, potesse scatenare una rivolta filomonarchica.

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Rito Romano XIII: per le Kalendae

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Proseguiamo le nostre proposte di ricostruzioni rituali con il rito della Kalendae, ribadiamo che è necessario per l’uso e la comprensione di questo rito (come di tutti i riti riportati in esempio) aver letto, assimilato, e fatto propri, tutti (TUTTI) i precedenti articoli della serie Rito Romano. Chiunque non abbia preso visione dei precedenti articoli, ed intenda fare uso di questi riti, è invitato a farlo.

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Rito Romano XII: rito base

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Alla luce delle considerazioni fatte fino ad ora, ci sembra lecito avviare la conclusione di quest’insieme di articoli portando una serie di proposte di adattamenti dei riti visti che possono essere maggiormente utili nella vita quotidiana.

Ribadiamo che oltre a quanto detto in questa sede esistono altri riti riportati in modo frammentario (non completo come Catone) da altre fonti. I pochi esempi di riti integri invece sono molto diversi e inerenti a specifiche festività risultando casi eccezionali non essendo coerenti con la maggioranza delle fonti (ad esempio il rito per il Lemuria di Ovidio).

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Rito Romano XI: lustratio e piaculo

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Il rito di purificazione dei campi è l’ultimo dei riti riportati da Catone nel De Agri Cultura che affrontiamo in questa sede. Esso è rilevante prima di tutto per la precisione che usa nelle indicazioni e nelle richieste. Secondo motivo d’interesse è che una parte del rito viene affidata a Manio, il quale deve portare l’offerta intorno al campo.

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