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Almeno cade nell’ardita impresa

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[1] <I filosofi non mettono in pratica ciò che dicono>.
E’ già un buon metterlo in pratica il parlare ed il concepirlo con onestà di mente; se, per giunta, le loro azioni corrispondessero ai loro discorsi, quale essere risulterebbe più felice di loro? Dunque non è giustificato il tuo disprezzo per i buoni discorsi e per i cuori colmi di buoni pensieri.

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L’animo tranquillo si prepara alle difficoltà

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<[1] È dicembre: la città è più che mai in fermento. È stata data ufficialmente via libera alla sfrenatezza; tutto risuona di grandi preparativi, come se ci fosse differenza tra i Saturnalia e i giorni di lavoro; invece non ce n’é nessuna, tanto che non mi sembra abbia sbagliato chi ha detto che una vola dicembre durava un mese, ora, invece, dura tutto l’anno.

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Si a se aberrarent!

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<O quam benecum quibusdam ageretur, si a se aberrarent! Nunc premunt se ipsi, sollicitant, corrumpunt, territant. Quid prodest mare traicere et urbes mutare? Si visista quibus urgueris effugere, non aliubi sis oportet sed alius.>

<Oh quanto farebbe bene a certe persone allontanarsi da se stesse! Ora si opprimono, ora si tormentano, si rovinano, si spaventano da sole. A cosa serve attraversare il mare e cambiare città? Se vuoi sottrarti a queste cose che ti angosciano, non devi essere altrove, ma essere un altro>

Seneca, Epistole a Lucilio 104.8

Philosophiam postquam prostituta est

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<Damnum quidem fecisse philosophiam non erit dubium postquam prostituta est; sed potest in penetralibus suis ostendi, si modo non institorem sed antistitem nancta est. Vale.>

<Non c’è dubbio che la filosofia ha perduto molto della sua dignità, dacché si è prostituita: ma può ancora mostrarsi integra nell’interno della sua casa, purché trovi non già un mercante, ma un sacerdote. Saluti>

Seneca, Epistole a Lucilio, libro V, 52, 15

Incidisset mentio M. Catonis

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<Qualche tempo fa, caduto il discorso su Marco Catone, mostravi sdegno, tu che non tolleri le ingiustizie, perché i suoi contemporanei capirono poco Catone, perché lo relegarono più in basso dei Vatini, sebbene emergesse sopra i Pompei ed i Cesari, e ti sembrava intollerabile che gli fosse stata strappata di dosso la toga nel foro, quando stava per parlare contro una certa legge e che, trascinato dalla squadraccia di un partito sedizioso dai Rostri fino all’arco di Fabio, avesse dovuto sopportare gli insulti, gli sputi e tutte le altre angherie di una folla imbestialita Continua la lettura di Incidisset mentio M. Catonis