Abbiamo già visto in un precedente articolo che le nonae non sono dedicate a nessuna divinità in particolare, eppure erano una festività.
Si ricordi che sono considerate il genetliaco di Numa Pompilio, del quale -ne mito- era noto essere nato alle nonae ma nessuno sa di quale mese, per questa ragione ognuna di esse divenne momento per ricordarlo.
Proprio in virtù di tale memoria, in età repubblicana, venne posto il divieto di avere il giorno di mercato alle nonae, poiché si temeva che un grande afflusso di persone in un giorno dedicato ad un re molto amato, potesse scatenare una rivolta filomonarchica.
Dette tutte queste cose, passiamo alla questione rituale.
Se le Nonae non sono dedicate a “nessuna divinità in particolare”, allora a nessuna divinità in particolare si offrirà, ovvero con la medesima struttura dei riti visti si offrirà ad una qualche divinità a vostra scelta, nulla vieta che sia una diversa ogni volta, o sempre la stessa. Certo comunque doveva essere ugualmente una giornata molto importante sul piano del sacro, essendo il compleanno di Numa!
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Si noti poi che alcune Nonae erano dedicate invece a particolari divinità o festività, e che non tutte erano aperte ad entrambi i sessi.
Ad esempio le Nonae Caprotine (7 luglio) erano una festa esclusivamente femminile, dedicata a Giunone Caprotina.
<Favete linguis>
<Iane Pater, te hoc thure obmovendo bonas preces precor, uti sies volens propitius mihi, domo familiaeque meae>
(offerta d’incenso)
<Iuppiter, te hoc thure obmovendo bonas preces precor, uti sies volens propitius mihi, domo familiaeque meae>
(offerta d’incenso)
<Iane Pater, uti te thure obmovendo bonas preces bene precatus sum, eiusdem rei ergo, macte vino inferio esto>
(offerta di vino)
<Iuppiter, macte isto thus esto, macte vino inferio esto>
(offerta di vino)
[Offerta alla divinità che scegliete, nel modo in cui abbiamo già visto in precedenza]
[in questa parte si possono fare offerte ad altre divinità, comprese le divinità familiari, o la piacolare finale]
<illicet>
traduzione:
<Tacete>
<Giano Padre, a te offro questo incenso con buone preghiere, affinché tu voglia essere propizio a me, alla casa e alla mia famiglia>
(offerta incenso)
<Padre della Legge (Giove), a te offro questo incenso con buone preghiere, affinché tu voglia essere propizio a me, alla casa e alla mia famiglia>
(offerta incenso)
[Offerta alla divinità che scegliete, nel modo in cui abbiamo già visto in precedenza]
NB: le offerte vanno sacrificate nell’ordine in cui sono dichiarate.
[in questa parte si possono fare offerte ad altre divinità, comprese le divinità familiari, o la piacolare finale]
<Illicet>
Emanuele Viotti
3 commenti su “Rito Romano XIV: per le Nonae”