Ianuarius, l’inizio del tempo

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<Giano Bifronte, inizio dell’anno che tacito scorre,

tu che solo fra gli Dei puoi vedere il tuo dorso,

si propizio ai duci per opera dei quali la fertile

terra gode di serena pace, e così il mare;

sii propizio ai senatori e al popolo di Quirino

e dischiudi con un solo tuo cenno gli splendidi templi.

Sorge un giorno felice: accogliendo con animi e discorsi

appropriati: in questo giorno lieto si dicano liete cose.

All’orecchio non giungano liti, stiano lontane le folli

contese, e tu maligna turba rinvia la tua opera.

La fiamma riverbera il chiarore sull’oro dei templi

e irradia un vibrante splendore al sommo degli edifici.

Alla rupe Tarpea si ascende con toghe immacolate,

e anche il popolo veste di bianco la sua festa.

Già i nuovi fasci precedono, rifulge la nuova porpora,

e il mirabile avorio sostiene i nuovi pesi.

I giovenchi non ancora domati che l’erba falisca ha nutrito

nei suoi campi, porgono il collo al colpo che le immoli;

intanto Giove dall’alto della sua reggia mira l’orbe intero,

e non v’è cosa che veda se non romana.

Salve, giorno felice, ritorna sempre migliore,

degno di essere onorato dal popolo signore del mondo>

Ovidio, Fasti, I, 65ss

Gennaio era il mese sacro a Giano, istituito insieme a Febbraio da Numa nella sua riforma calendariale. Il primo di questo mese entravano in carica i nuovi Consoli, questo a partire dal 153ac (precedentemente invece fu alle Idi di Settembre fino al 222ac, e da questa data fino al 153ac era alle Idi di Marzo). Il primo atto che compivano i Consoli era un sacrificio a Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio, vestiti di bianco e sacrificavano un giovenco (Ov.Fas. 1,83) o il cavallo del console (secondo Lido). Inoltre al primo dell’anno ci si scambiava gli auguri ed i magistrati facevano voti per la salute della repubblica. Inoltre si regalavano le strenne, una tradizione portata da Tito Tazio che per primo andò a prendere un ramoscello di arbor felix nel bosco della dea Strenna. Inoltre il primo giorno dell’anno non è festivo in quanto <la nascita del tempo deve essere dedicata all’azione> come dice Giano (Ov. Fas. 1,167).

Se le calende di Gennaio corrispondono alla nascita del tempo, allora Gennaio è l’inizio del tempo. Ma quale tempo? Il tempo che poi porta a Marzo e quindi all’inizio dell’anno sacro.
In un certo senso però iniziare un anno nuovo è un atto dissacrante, in quanto interrompe la continuità dell’anno precedente, e quindi per porre le fondamenta stabili del nuovo anno è necessario prima di tutto la tutela di una divinità che possa vedere sia prima che dopo (Giano Bifronte), e quindi sia al nuovo anno che al vecchio; in secondo luogo sarà necessario purificare questo atto dissacrante che è l’alterazione di un ordine per iniziarne uno nuovo, ed ecco che entra in funzione Febbraio.

Da qui si riesce ad intuire una immagine della cosmogonia romana precedente all’identificazione greca. Osservando attentamente anche le feste: abbiamo che il mondo (l’anno) inizia con Giano in quale ha uno sguardo sia al futuro che al passato, ed egli rappresenta ciò che può essere in potenza, ciò che è in divenire (a differenza di Giove che rappresenta ciò che è in questo momento). Da qui segue una fase che è si purificatoria a livello calendariale e nella funzione che ha nella vita umana, ma le feste più importanti sono connesse agli antenati (i primi uomini forse?). In fine con Marzo abbiamo l’inizio dell’anno sacro vero e proprio, ovvero della “storia” essendo che Marte (dio legato al terzo mese) è in qualche modo padre di gran parte dei popoli italici (Romani compresi). Per altro a Marzo abbiamo anche l’ascesa di Giove quale ordine attuale: secondo l’intuizione di Dario Sabbatucci infatti mentre precedentemente il Re degli Dei “ruba” le calende di Gennaio a Giano in una funzione di anti-Giano (Vediove che è anche un anti-Giove ed è onorato alle KAL-IAN) “cresce” nei mesi seguenti (“crescita” visibile attraverso le festività) fino ad arrivare a Marzo dove è in grado di reintegrare il “potenziale del divenire”, in un “essere” attuale del nuovo anno.
Come già detto però questo processo va a distruggere l’anno precedente, il suo ordine, il “suo Giove”, e quindi è necessario un mese delle purificazioni che è Febbraio.


Prima di concludere credo sia necessario fare un accenno ad una festività importante. Insieme al nuovo anno, alla “crescita” di Giove, alla festa della semina (quindi un altro inizio avendo un valore non solo materiale dell’azione agricola), insieme ai Carmentalia (dall’11 al 15) nella quale si intuisce una funzione oracolare (da carmina = vaticini) la quale ha nei suoi epiteti un aspetto gianuale (Antevora legata al prima; Postverta al dopo); ricordiamo la prima festa degli Agonalia.

Il 9 gennaio si festeggia il primo dei quattro Agonalia dell’anno (gli altri sono il 17/03, 21/05, 11/12), di queste feste sappiamo che il Rex (vero e proprio quando c’era, sacrorum con la nascita della Res Publica) sacrificava un ariete nella Regia (la casa del Re). Questo era un rito di passaggio che mutava il carattere ad ognuna delle sue date. Ovviamente a Gennaio la funzione era legata all’inizio dell’anno, ed era in stretta connessione con i Carmentalia (saltando i giorni pari, rarissimi nelle feste romane, questi seguono subito dopo gli Agonalia).

Segue l’elenco delle festività ed un breve accenno su ognuna di esse.
Le date sono inserite con il computo romano, per due ragioni:
1) permettere al lettore esperto di inserire nel feste nel sistema calendariale che reputa più appropriato (cosa impossibile con la nostra datazione ordinaria);

2) far prendere al lettore novizio dimestichezza con il sistema di computo inclusivo che conta i giorni mancanti dalla festa successiva;
Per la comprensione della datazione rimandiamo ai precedenti articoli: Kal-Non-Idus; “Calendario Romano: Romuleo“; “Calendario Romano: Numa; “Calendario Romano: Cesare e successivi” ; “Come si legge il calendario romano?

  • KAL Ian F Esculapio e Vediove del primo gennaio e di Vediove ne abbiamo già parlato, la funzione di Esculapio secondo Sabbatucci è quella di “cura” di questo Giove bambino
  • ad IV NON Ian F
  • NON Ian F Vicae Potae festa di dea romana legata alla vittoria (“Vicapotae potius vincendi atque potiundi”, “Vica Pota dal vincere e dal conquistare”, Cic. de leg. II, 11,28)
  • ad VIII EID Ian F
  • ad V EID Ian NP Agonalia, vedi sopra
  • ad IV EID Ian EN
  • ad III EID Ian NP Carmentalia festa della Dea Carmenta, la quale ha anche funzione oracolare, aveva un tempio ai piedi del Campidoglio presso la porta Carmentale
  • EID Ian NP Iovi Stator, festa di Giove Statore, che fermò la fuga romana durante la guerra contro i Sabini a seguito del ratto
  • ad XIX KAL feb EN
  • ad XIIX KAL Feb NP CarmentaliaSi noti che nei fasti successivi al 13ac si riporta anche che ad III KAL Feb abbiamo la commemorazione dell’Ara Pacis Augustae (deciso il 13ac ma inaugurato il 9ac), ed è a seconda del calendario alternativamente F, N, NP.Per le qualità dei giorni (F,N,C,FP,EN,NP,Q.ST.D.F. e Q.R.C.F.) vedi qui.

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