non tam ipsam a carmine Carmentam

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<[1] Dunque sotto il regno di Fauno, circa sessant’anni prima dell’arrivo di Enea in Italia, l’arcade Evandro, figlio di Mercurio e della nonfa Carmenta, giunse nel medesimo luogo insieme con la madre. [2] Alcuni hanno scritto che quest’ultima dapprima fu chiamata Nicostrata, poi Carmenta, dal termine carme [carmen], evidentemente perché, conoscitrice eccellente delle lettere e capace di prevedere il futuro, usava vaticinare in versi, al punto che secondo l’opinione prevalente non è stata lei a prendere il nome dai carmina, ma questi ultimi a prenderlo per il fatto che era lei a pronunciarli.>

<[1] Igitur regnante Fauno ante annos circiter sexaginta, quam Aeneas in Italiam deferretur, Euander Arcas, Mercurii et Carmentis Nymphae filius, simul cum matre eodem venit. [2] Quam quidam memoriae prodiderunt primo Nicostraten dictam, post Carmentam, de carminibus, eo quod videlicet omnium litterarum peritissima futurorumque prudens versibus canere sit solita, adeo, ut plerique velint non tam ipsam a carmine Carmentam, quam carmina, a qua dicta essent, appellata.>

 

Anonimo, Origo Gentis Romanae, 5.1-2

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