Quel momento in cui ti senti fortemente vicino a Sallustio:
<Quanto a me, sebbene non pari gloria segua chi scrive e chi compie le imprese, tuttavia mi sembra oltremodo arduo scriverne le gesta: primo perché bisogna equiparare le parole ai fatti; secondo perché, nel riprovare i delitti, i più riterranno le tue parole dettate dalla malvolenza, e nel narrare il grande valore e la gloria dei buoni, ognuno accoglierà di buon animo ciò che crede di poter agevolmente fare, ma ciò che ne è al di sopra crederà falso come parto di fantasia.>
<Ac mihi quidem, tametsi haudquaquam par gloria sequitur scriptorem et actorem rerum, tamen in primis arduum videtur res gestas scribere: primum, quod facta dictis exaequanda sunt; dehinc, quia plerique, quae delicta reprehenderis, malevolentia et invidia dicta putant, ubi de magna virtute atque gloria bonorum memores, quae sibi quisque facilia factu putat, aequo animo accipit, supra ea veluti ficta pro falsis ducit.>
Sallustio, De Coniuratione Catilinae, 3